Mentalmente scombinato da una
proiezione mentale pressoché continua e invadente che gli manda in pappa il
cervello, è fondamentalmente un sopravvissuto; fortunatamente per lui si è
dotato, dopo tanto tempo e con molte difficoltà, di una notevole forza di
volontà che gli permette affrontare il senso di colpa che lo strazia, con la
giusta dose di cinismo. E di resistere.
E’ uno che non molla Abram
Corso, non molla mai.
Ed è il classico tipo che non
fa sconti a nessuno, tantomeno a sé stesso. Tuttavia non è una persona affetta
da pregiudizi, è un uomo colto - per quanto concerne le sue aree di interesse -
ed è dotato di una buona predisposizione d’animo verso gli altri, che va
esaurendosi nel pensiero e nella teoria più che nella pratica. Di fondo è una
persona a modo ed educata, anche se fin troppo spesso scostante e taciturno, e alterna
momenti di calma a scatti emotivi piuttosto repentini ma raramente aggressivi.
Ha qualche disturbo e diversi
problemi a relazionarsi agli altri. Non lo nega, ma cerca comunque di celare la
sua vera indole mostrando spesso una socialità di circostanza. E’ un buon
conversatore quando ne ha voglia, e disprezza la futilità, il manierismo e
l’arroganza.
Affetto da piccole manie
legate al rapporto ordine/disordine o all’apertura delle porte con maniglia, in
condizioni normali è quasi sempre “altrove” o dà l’idea di esserlo, con una
soglia d’attenzione che viaggia su livelli medio-bassi; cerca quindi “conforto”
in vari stadi di alterazione in cui può sembrare più presente a sé stesso,
risvegliando l’acutezza e l’analisi che gli sono proprie a discapito di un
equilibrio intermittente. In genere è di cattivo umore se reduce da una sbronza
smaltita male e spesso manifesta impazienza con modi bruschi e scarsa attitudine
all’ascolto. Si distrae spesso e tende a giocherellare con gli oggetti più
insulsi, purché a portata di mano.
Prova un forte disagio nei
confronti delle altezze, anche non elevate, motivo per cui tende ad evitare
ascensori a vista, balconi, e zone panoramiche. Detesta i viaggi nello spazio,
soprattutto se durano di più, o di meno, del tempo necessario ad una dormita.
Grazie all’ausilio di
psicofarmaci, bloom e alcol, riesce a rendere sopportabili le sue giornate,
mantenere viva l’attenzione, a contenere le allucinazioni, e a svolgere il
proprio lavoro in maniera accettabile. Involontariamente potrebbe risultare
anche una persona piacevole e, in certi frangenti, anche spiritosa.
La spinta che lo muove, e che
lo consacra al dovere, è il suo rigore morale unito alla continua necessità di
ricercare la verità e la giustizia, in pressoché ogni ambito. Sa essere un uomo
di polso, pur conservando un buon grado di tolleranza e accomodamento.
Per contro è pigro, svogliato
e disfattista, preferisce bere e restare in solitudine; non ammetterebbe
neanche sotto tortura che trova – con una certa frequenza - gradevole la
compagnia delle altre persone.
Ha instaurato ben pochi legami
affettivi, di lunga durata e di non facile natura. Tende a fuggire da qualsiasi
complicazione sentimentale, rivendicandolo come diritto.
Mentalmente scombinato da una
proiezione mentale pressoché continua e invadente che gli manda in pappa il
cervello, è fondamentalmente un sopravvissuto; fortunatamente per lui si è
dotato, dopo tanto tempo e con molte difficoltà, di una notevole forza di
volontà che gli permette affrontare il senso di colpa che lo strazia, con la
giusta dose di cinismo. E di resistere.
E’ uno che non molla Abram
Corso, non molla mai.
Ed è il classico tipo che non
fa sconti a nessuno, tantomeno a sé stesso. Tuttavia non è una persona affetta
da pregiudizi, è un uomo colto - per quanto concerne le sue aree di interesse -
ed è dotato di una buona predisposizione d’animo verso gli altri, che va
esaurendosi nel pensiero e nella teoria più che nella pratica. Di fondo è una
persona a modo ed educata, anche se fin troppo spesso scostante e taciturno, e alterna
momenti di calma a scatti emotivi piuttosto repentini ma raramente aggressivi.
Ha qualche disturbo e diversi
problemi a relazionarsi agli altri. Non lo nega, ma cerca comunque di celare la
sua vera indole mostrando spesso una socialità di circostanza. E’ un buon
conversatore quando ne ha voglia, e disprezza la futilità, il manierismo e
l’arroganza.
Affetto da piccole manie
legate al rapporto ordine/disordine o all’apertura delle porte con maniglia, in
condizioni normali è quasi sempre “altrove” o dà l’idea di esserlo, con una
soglia d’attenzione che viaggia su livelli medio-bassi; cerca quindi “conforto”
in vari stadi di alterazione in cui può sembrare più presente a sé stesso,
risvegliando l’acutezza e l’analisi che gli sono proprie a discapito di un
equilibrio intermittente. In genere è di cattivo umore se reduce da una sbronza
smaltita male e spesso manifesta impazienza con modi bruschi e scarsa attitudine
all’ascolto. Si distrae spesso e tende a giocherellare con gli oggetti più
insulsi, purché a portata di mano.
Prova un forte disagio nei
confronti delle altezze, anche non elevate, motivo per cui tende ad evitare
ascensori a vista, balconi, e zone panoramiche. Detesta i viaggi nello spazio,
soprattutto se durano di più, o di meno, del tempo necessario ad una dormita.
Grazie all’ausilio di
psicofarmaci, bloom e alcol, riesce a rendere sopportabili le sue giornate,
mantenere viva l’attenzione, a contenere le allucinazioni, e a svolgere il
proprio lavoro in maniera accettabile. Involontariamente potrebbe risultare
anche una persona piacevole e, in certi frangenti, anche spiritosa.
La spinta che lo muove, e che
lo consacra al dovere, è il suo rigore morale unito alla continua necessità di
ricercare la verità e la giustizia, in pressoché ogni ambito. Sa essere un uomo
di polso, pur conservando un buon grado di tolleranza e accomodamento.
Per contro è pigro, svogliato
e disfattista, preferisce bere e restare in solitudine; non ammetterebbe
neanche sotto tortura che trova – con una certa frequenza - gradevole la
compagnia delle altre persone.
Ha instaurato ben pochi legami
affettivi, di lunga durata e di non facile natura. Tende a fuggire da qualsiasi
complicazione sentimentale, rivendicandolo come diritto.
Mentalmente scombinato da una
proiezione mentale pressoché continua e invadente che gli manda in pappa il
cervello, è fondamentalmente un sopravvissuto; fortunatamente per lui si è
dotato, dopo tanto tempo e con molte difficoltà, di una notevole forza di
volontà che gli permette affrontare il senso di colpa che lo strazia, con la
giusta dose di cinismo. E di resistere.
E’ uno che non molla Abram
Corso, non molla mai.
Ed è il classico tipo che non
fa sconti a nessuno, tantomeno a sé stesso. Tuttavia non è una persona affetta
da pregiudizi, è un uomo colto - per quanto concerne le sue aree di interesse -
ed è dotato di una buona predisposizione d’animo verso gli altri, che va
esaurendosi nel pensiero e nella teoria più che nella pratica. Di fondo è una
persona a modo ed educata, anche se fin troppo spesso scostante e taciturno, e alterna
momenti di calma a scatti emotivi piuttosto repentini ma raramente aggressivi.
Ha qualche disturbo e diversi
problemi a relazionarsi agli altri. Non lo nega, ma cerca comunque di celare la
sua vera indole mostrando spesso una socialità di circostanza. E’ un buon
conversatore quando ne ha voglia, e disprezza la futilità, il manierismo e
l’arroganza.
Affetto da piccole manie
legate al rapporto ordine/disordine o all’apertura delle porte con maniglia, in
condizioni normali è quasi sempre “altrove” o dà l’idea di esserlo, con una
soglia d’attenzione che viaggia su livelli medio-bassi; cerca quindi “conforto”
in vari stadi di alterazione in cui può sembrare più presente a sé stesso,
risvegliando l’acutezza e l’analisi che gli sono proprie a discapito di un
equilibrio intermittente. In genere è di cattivo umore se reduce da una sbronza
smaltita male e spesso manifesta impazienza con modi bruschi e scarsa attitudine
all’ascolto. Si distrae spesso e tende a giocherellare con gli oggetti più
insulsi, purché a portata di mano.
Prova un forte disagio nei
confronti delle altezze, anche non elevate, motivo per cui tende ad evitare
ascensori a vista, balconi, e zone panoramiche. Detesta i viaggi nello spazio,
soprattutto se durano di più, o di meno, del tempo necessario ad una dormita.
Grazie all’ausilio di
psicofarmaci, bloom e alcol, riesce a rendere sopportabili le sue giornate,
mantenere viva l’attenzione, a contenere le allucinazioni, e a svolgere il
proprio lavoro in maniera accettabile. Involontariamente potrebbe risultare
anche una persona piacevole e, in certi frangenti, anche spiritosa.
La spinta che lo muove, e che
lo consacra al dovere, è il suo rigore morale unito alla continua necessità di
ricercare la verità e la giustizia, in pressoché ogni ambito. Sa essere un uomo
di polso, pur conservando un buon grado di tolleranza e accomodamento.
Per contro è pigro, svogliato
e disfattista, preferisce bere e restare in solitudine; non ammetterebbe
neanche sotto tortura che trova – con una certa frequenza - gradevole la
compagnia delle altre persone.
Ha instaurato ben pochi legami
affettivi, di lunga durata e di non facile natura. Tende a fuggire da qualsiasi
complicazione sentimentale, rivendicandolo come diritto.