lunedì 27 gennaio 2014

Mentalmente scombinato da una proiezione mentale pressoché continua e invadente che gli manda in pappa il cervello, è fondamentalmente un sopravvissuto; fortunatamente per lui si è dotato, dopo tanto tempo e con molte difficoltà, di una notevole forza di volontà che gli permette affrontare il senso di colpa che lo strazia, con la giusta dose di cinismo. E di resistere.
E’ uno che non molla Abram Corso, non molla mai.
Ed è il classico tipo che non fa sconti a nessuno, tantomeno a sé stesso. Tuttavia non è una persona affetta da pregiudizi, è un uomo colto - per quanto concerne le sue aree di interesse - ed è dotato di una buona predisposizione d’animo verso gli altri, che va esaurendosi nel pensiero e nella teoria più che nella pratica. Di fondo è una persona a modo ed educata, anche se fin troppo spesso scostante e taciturno, e alterna momenti di calma a scatti emotivi piuttosto repentini ma raramente aggressivi.
Ha qualche disturbo e diversi problemi a relazionarsi agli altri. Non lo nega, ma cerca comunque di celare la sua vera indole mostrando spesso una socialità di circostanza. E’ un buon conversatore quando ne ha voglia, e disprezza la futilità, il manierismo e l’arroganza.
Affetto da piccole manie legate al rapporto ordine/disordine o all’apertura delle porte con maniglia, in condizioni normali è quasi sempre “altrove” o dà l’idea di esserlo, con una soglia d’attenzione che viaggia su livelli medio-bassi; cerca quindi “conforto” in vari stadi di alterazione in cui può sembrare più presente a sé stesso, risvegliando l’acutezza e l’analisi che gli sono proprie a discapito di un equilibrio intermittente. In genere è di cattivo umore se reduce da una sbronza smaltita male e spesso manifesta impazienza con modi bruschi e scarsa attitudine all’ascolto. Si distrae spesso e tende a giocherellare con gli oggetti più insulsi, purché a portata di mano.
Prova un forte disagio nei confronti delle altezze, anche non elevate, motivo per cui tende ad evitare ascensori a vista, balconi, e zone panoramiche. Detesta i viaggi nello spazio, soprattutto se durano di più, o di meno, del tempo necessario ad una dormita.
Grazie all’ausilio di psicofarmaci, bloom e alcol, riesce a rendere sopportabili le sue giornate, mantenere viva l’attenzione, a contenere le allucinazioni, e a svolgere il proprio lavoro in maniera accettabile. Involontariamente potrebbe risultare anche una persona piacevole e, in certi frangenti, anche spiritosa.
La spinta che lo muove, e che lo consacra al dovere, è il suo rigore morale unito alla continua necessità di ricercare la verità e la giustizia, in pressoché ogni ambito. Sa essere un uomo di polso, pur conservando un buon grado di tolleranza e accomodamento.
Per contro è pigro, svogliato e disfattista, preferisce bere e restare in solitudine; non ammetterebbe neanche sotto tortura che trova – con una certa frequenza - gradevole la compagnia delle altre persone.
Ha instaurato ben pochi legami affettivi, di lunga durata e di non facile natura. Tende a fuggire da qualsiasi complicazione sentimentale, rivendicandolo come diritto.
Mentalmente scombinato da una proiezione mentale pressoché continua e invadente che gli manda in pappa il cervello, è fondamentalmente un sopravvissuto; fortunatamente per lui si è dotato, dopo tanto tempo e con molte difficoltà, di una notevole forza di volontà che gli permette affrontare il senso di colpa che lo strazia, con la giusta dose di cinismo. E di resistere.
E’ uno che non molla Abram Corso, non molla mai.
Ed è il classico tipo che non fa sconti a nessuno, tantomeno a sé stesso. Tuttavia non è una persona affetta da pregiudizi, è un uomo colto - per quanto concerne le sue aree di interesse - ed è dotato di una buona predisposizione d’animo verso gli altri, che va esaurendosi nel pensiero e nella teoria più che nella pratica. Di fondo è una persona a modo ed educata, anche se fin troppo spesso scostante e taciturno, e alterna momenti di calma a scatti emotivi piuttosto repentini ma raramente aggressivi.
Ha qualche disturbo e diversi problemi a relazionarsi agli altri. Non lo nega, ma cerca comunque di celare la sua vera indole mostrando spesso una socialità di circostanza. E’ un buon conversatore quando ne ha voglia, e disprezza la futilità, il manierismo e l’arroganza.
Affetto da piccole manie legate al rapporto ordine/disordine o all’apertura delle porte con maniglia, in condizioni normali è quasi sempre “altrove” o dà l’idea di esserlo, con una soglia d’attenzione che viaggia su livelli medio-bassi; cerca quindi “conforto” in vari stadi di alterazione in cui può sembrare più presente a sé stesso, risvegliando l’acutezza e l’analisi che gli sono proprie a discapito di un equilibrio intermittente. In genere è di cattivo umore se reduce da una sbronza smaltita male e spesso manifesta impazienza con modi bruschi e scarsa attitudine all’ascolto. Si distrae spesso e tende a giocherellare con gli oggetti più insulsi, purché a portata di mano.
Prova un forte disagio nei confronti delle altezze, anche non elevate, motivo per cui tende ad evitare ascensori a vista, balconi, e zone panoramiche. Detesta i viaggi nello spazio, soprattutto se durano di più, o di meno, del tempo necessario ad una dormita.
Grazie all’ausilio di psicofarmaci, bloom e alcol, riesce a rendere sopportabili le sue giornate, mantenere viva l’attenzione, a contenere le allucinazioni, e a svolgere il proprio lavoro in maniera accettabile. Involontariamente potrebbe risultare anche una persona piacevole e, in certi frangenti, anche spiritosa.
La spinta che lo muove, e che lo consacra al dovere, è il suo rigore morale unito alla continua necessità di ricercare la verità e la giustizia, in pressoché ogni ambito. Sa essere un uomo di polso, pur conservando un buon grado di tolleranza e accomodamento.
Per contro è pigro, svogliato e disfattista, preferisce bere e restare in solitudine; non ammetterebbe neanche sotto tortura che trova – con una certa frequenza - gradevole la compagnia delle altre persone.
Ha instaurato ben pochi legami affettivi, di lunga durata e di non facile natura. Tende a fuggire da qualsiasi complicazione sentimentale, rivendicandolo come diritto.
Mentalmente scombinato da una proiezione mentale pressoché continua e invadente che gli manda in pappa il cervello, è fondamentalmente un sopravvissuto; fortunatamente per lui si è dotato, dopo tanto tempo e con molte difficoltà, di una notevole forza di volontà che gli permette affrontare il senso di colpa che lo strazia, con la giusta dose di cinismo. E di resistere.
E’ uno che non molla Abram Corso, non molla mai.
Ed è il classico tipo che non fa sconti a nessuno, tantomeno a sé stesso. Tuttavia non è una persona affetta da pregiudizi, è un uomo colto - per quanto concerne le sue aree di interesse - ed è dotato di una buona predisposizione d’animo verso gli altri, che va esaurendosi nel pensiero e nella teoria più che nella pratica. Di fondo è una persona a modo ed educata, anche se fin troppo spesso scostante e taciturno, e alterna momenti di calma a scatti emotivi piuttosto repentini ma raramente aggressivi.
Ha qualche disturbo e diversi problemi a relazionarsi agli altri. Non lo nega, ma cerca comunque di celare la sua vera indole mostrando spesso una socialità di circostanza. E’ un buon conversatore quando ne ha voglia, e disprezza la futilità, il manierismo e l’arroganza.
Affetto da piccole manie legate al rapporto ordine/disordine o all’apertura delle porte con maniglia, in condizioni normali è quasi sempre “altrove” o dà l’idea di esserlo, con una soglia d’attenzione che viaggia su livelli medio-bassi; cerca quindi “conforto” in vari stadi di alterazione in cui può sembrare più presente a sé stesso, risvegliando l’acutezza e l’analisi che gli sono proprie a discapito di un equilibrio intermittente. In genere è di cattivo umore se reduce da una sbronza smaltita male e spesso manifesta impazienza con modi bruschi e scarsa attitudine all’ascolto. Si distrae spesso e tende a giocherellare con gli oggetti più insulsi, purché a portata di mano.
Prova un forte disagio nei confronti delle altezze, anche non elevate, motivo per cui tende ad evitare ascensori a vista, balconi, e zone panoramiche. Detesta i viaggi nello spazio, soprattutto se durano di più, o di meno, del tempo necessario ad una dormita.
Grazie all’ausilio di psicofarmaci, bloom e alcol, riesce a rendere sopportabili le sue giornate, mantenere viva l’attenzione, a contenere le allucinazioni, e a svolgere il proprio lavoro in maniera accettabile. Involontariamente potrebbe risultare anche una persona piacevole e, in certi frangenti, anche spiritosa.
La spinta che lo muove, e che lo consacra al dovere, è il suo rigore morale unito alla continua necessità di ricercare la verità e la giustizia, in pressoché ogni ambito. Sa essere un uomo di polso, pur conservando un buon grado di tolleranza e accomodamento.
Per contro è pigro, svogliato e disfattista, preferisce bere e restare in solitudine; non ammetterebbe neanche sotto tortura che trova – con una certa frequenza - gradevole la compagnia delle altre persone.
Ha instaurato ben pochi legami affettivi, di lunga durata e di non facile natura. Tende a fuggire da qualsiasi complicazione sentimentale, rivendicandolo come diritto.